Qualsiasi somiglianza a persone reali,
vive o morte,
è puramente accidentale!
... Due anni fa la polizia l'ha rintracciato in una casa a piazza Navona -"Toc toc! Vieni fuori figlio di puttana!"- ed è scattata per lui la pena di una vecchia condanna per bancarotta fraudolenta.
Ora, con l'indulto, è di nuovo un uomo libero. E finalmente in regola ha comunicato alla polizia la sua nuova residenza: un motorhome parcheggiato a piazzale Wurts.
Frank è romano. Essere romano è una fede, ma Frank non parla a tu per tu con Dio, parla al telefono.
Si è fatto da solo e non si pente delle pulsioni peggiori. Frank nasce e muore in barba a qualsiasi conversione. Non ha mai parlato della paura di applicare alla sua vita principi sani. Ha scelto di vivere dei propri sbagli, come se non sapesse che i suoi problemi personali cominciano e finiscono con la sua visione privata della vita. E del cinema. Sì, perché il mondo di Frank è il cinema. Allora perché inventare una storia quando posso avere accesso al motorhome e sostenere le mie credenziali umanitarie?
(Da FRANK di Francesca Franceschini, p. 10)
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